Giuda era brasiliano

maggio 2008

 

 

Parafrasando "Deus è brasileiro" film di Carlos Diegues, 2003.

 

Ciao a tutti spero abbiate passato una buona Pasqua.

 

La maggior parte dei film che qui passano in televisione sono americani, quelli con interminabili inseguimenti in macchina, scazzottate a iosa, il protagonista che, con cinque pallottole in corpo, sgomina la banda e torna a casa in autobus. Ma se si attende la mezzanotte passano delle pellicole molto molto belle.

 

Qui ho scoperto un cinema di grande qualità di contenuti e di tecnica.

Non me lo sarei aspettato in un paese dove il livello culturale medio approda giusto a Bruce Lee e ha un mercato limitato e dei ritorni in proporzione.

C'è una similitudine del cinema brasiliano con quello italiano, intendo quello di Luchetti (Domani accadrá, Il portaborse), di Gianni Amelio (Il ladro di bambini, Le chiavi di casa), della Archibugi (Lezioni di volo, Il grande cocomero).

Film che raccontano storie semplici ma molto vere, con sempre un'occhio alla realtà sociale e una grande umanità, dove i buoni non sono sempre belli e i cattivi non necessariamente trafficano in testate nucleari. E nessuno dei due riuscirebbe a guidare contromano nella circonvallazione di Los Angeles nell'ora di punta senza avere un meritato incidente mortale.

Non so se in Italia si trovano e si possono riconoscere, anche perchè le case di distribuzione traducono i titoli in relazione all'obiettivo di mercato. Eccone alcuni che ho visto:

Central do Brasil di Walter Salles (Orso d'oro a Berlino qualche anno fa)

O casamento de Romeo e Julieta di Bruno Barreto

Il bacio della donna ragno di Hector Babenco

Redentor di Claudio Torres

Deus è brasileiro Cacá Diegues

E due film di dununcia piuttosto tosti:

A cidade de Deus di Fernando Meirelles

Carandiru di Hector Babenco

 

Se riuscite a vederli fatemi sapere cosa ne pensate.

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(L'aria di "Samba de uma nota so" sullo sfondo)

Qui a Pasqua la figura evangelica oggetto di maggior attenzione è quella di Giuda.

A notte inoltrata del Venerdì Santo alcune persone, nottambuli buontemponi, di solito dopo congrue bevute, si riuniscono, prelevano un asino da una stalla, gli mettono in groppa un pupazzo che rappresenta Giuda Iscariota e vanno in giro per il paese.

La finalità è quella di dare voce a tutte le malelingue, di tradire chi ha una tresca, di spiattellare a voce altissima quello che viene normalmente bisbigliato.

Iniezione sociale della figura più malvagia del Vangelo probabilmente con finalità catartica.

 

Vanno per le strade, si fermano di fronte a molte case (e chi non ha un cadavere nell'armadio?) e tra frizzi e lazzi si prendono gioco delle vittime con cori e rime improvvisate.

I malcapitati (e i vicini, che alimenteranno il tam-tam del pettegolezzo) vengono svegliati, ma generalmente non si fanno vedere per non incrementare la bagarre.

Non sempre però tutti sono concilianti.

L'anno scorso una zia di Veronica ha aperto una finestra e gli ha buttato fuori una tegola.

 

Il giorno dopo ancora si rideva per la goliardata della notte.

Ridevano un po' meno il padrone dell'asino che, la mattina dopo, scoperto che gli avevano "preso in prestito" l'asino, lo aveva cercato per ore e l'aveva ritrovato che pascolava a Vila Flor, il Giuda, trovato impiccato per una gamba a una pianta di banane e il cognato del postino che si era preso la tegola in faccia.

(La colonna sonora suona "Brasil" e sfuma lentamente).