Natal e Natale

dicembre 2007

 

 

Natal, capitale del Rio Grande do Norte, fu fondata dai Portoghesi il 25 dicembre 1599 lì dove già era stata edificata una fortezza dedicata ai Re Magi.

Più tardi Natal fu conquistata dagli Olandesi che la chiamarono Nuova Amsterdam.

Quando i Portoghesi si ripresero la città, gli Olandesi viaggiarono verso il nord, sbarcarono nell’attuale New Jersey e ci riprovarono fondando una nuova Nuova Amsterdam.

Arrivarono gli Inglesi, li cacciarono via e chiamarono il posto New York.

Gli Olandesi, dando credito al detto che non c’è due senza tre, non ci riprovarono più.

 

Barra do Cunhaù si trova a un centinaio di chilometri a sud di Natal.

 

Anche a Barra la celebrazione del Natale è una manifestazione importante come dappertutto.

Adesso la cosa è diventata un po’ scialba ma tempo fa si faceva la cerimonia della processione sul mare, avvenimento di una certa spettacolarità e grande concorso di pubblico.

Alcune grandi barche, quelle che portano i turisti a fare un percorso naturalistico risalendo il Rio Cunhaù, venivano concesse dai proprietari per la cerimonia che prevedeva un percorso, al seguito dei simboli sacri, di tutte le barche del paese. Rito, simile in tanti posti nel mondo, per propiziarsi il mare là dove per la maggior parte sono pescatori con grande spettacolo pirotecnico finale.

 

L’ultima volta che si celebrò questa funzione, il concorso di popolo fu particolarmente grande, c'era anche molta gente venuta da fuori.

 

Il racconto è di Veronica.

 

Sera, brezza leggera di mare, cielo stellato, temperatura gradevole.

Quattro grandi barche, in grado di portare una sessantina di persone ciascuna, dondolano, addobbate, in riva alla laguna. Uno stuolo di lance, canoe e barchini aspettano per fare da strascico ai natanti maggiori.

 

Gli immancabili musicanti sono i primi a prendere posto.

Compare la processione dei fedeli partita dalla chiesa di Nostra Signora dei Naviganti; in testa quello che porta la croce, poi il prete in pompa con l’ostensorio, seguono i chierichetti proteggendo la fiamma delle candele con la mano.

Le luci, le ombre, i colori si mischiano nel fumo dell'incenso, delle fiaccole e dei petardi che spezzano il canto delle pie donne con il vestito della domenica. Molti dietro, altri in attesa sul percorso in attesa di accodarsi.

 

La processione si imbarca e il popolo pio cerca, in un furtivo spingi-spingi, di salire sulla prima barca, perché così si sta davanti e insieme al prete, alle autorità, alla banda venuta da Canguaretama…

 

Il corteo galleggiante si avvia…ma, fatti pochi metri, anziché scivolare sull'acqua, la prima barca, gravata di troppe anime devote, comincia a procedere inesorabilmente arando il fondo della laguna…la musica cessa di colpo e il panico prende il sopravvento.

 

Giovanotti che si tuffano per raggiungere la riva, volonterosi che si tuffano per raggiungere la barca, ragazze che strillano, i musici impegnati a salvare gli strumenti, le beghine che, chiuso il libro delle preghiere, si affidano a un più sintetico e smarrito "Oh, meu Deus!", il parroco con i paramenti fradici e le braccia levate in alto per non bagnare il Santissimo…

 

Adesso ci si può ridere sopra perché, a parte la barca affondata e le fisarmoniche che spruzzavano fuori l'acqua, non ci furono danni sostanziali per le persone e le cose, ma lo spavento fu grande e l'incazzatura del padrone della barca anche, e quindi quella fu l'ultima volta.

Ma anche la più memorabile, dice Veronica che stava sulla barca dietro; non senza però un filo di  rammarico perché proprio allora il flash aveva smesso di funzionare.

 

Buon Natale e Buone Feste a tutti.